Ricostruzione della carriera: diffida per il recupero dell’anno 2013. Avevamo visto giusto!

Corre l’obbligo di portare alla vostra attenzione, per fare la necessaria chiarezza, che in tempi non sospetti ( 19 gennaio 2023), la Segreteria Provinciale dello SNALS di Palermo aveva dato l’input ad attivare un ricorso presso i Tribunali del lavoro, territorialmente competenti, mirato al  riconoscimento del “sacrosanto diritto” del personale della scuola ad avere riconosciuto il servizio prestato nell’anno 2013, ai fini della ricostruzione della carriera.

L’iniziativa faceva riferimento anche alla Sentenza della Corte Costituzionale 178/2015 che ha riconosciuto illegittima la disposizione di legge che limitava la crescita dei trattamenti, anche accessori, del personale fino al dicembre 2014, ovvero illegittimo il blocco delle progressioni economiche del personale delle pubbliche amministrazioni operato dal 2011 al 2014.

Per rispondere ad alcune illazioni espresse da alcune organizzazioni sindacali (circostanza che ci dispiace), in data 26 gennaio 2023 sul nostro sito, avevamo chiaramente illustrato la motivazione che ci aveva condotto a promuovere l’iniziativa legale.

La motivazione “principe” faceva riferimento al fatto che, mentre gli anni 2011 e 2012 erano stati recuperati, ai fini della ricostruzione di carriera, attraverso due Contratti Collettivi Nazionali Integrativi, sottoscritti rispettivamente il 13 marzo 2013 e il 7 agosto 2014, attingendo le necessarie risorse economiche dal MOF (ovvero a spese del personale), l’anno 2013 non era stato possibile recuperare, malgrado le richieste delle OO.SS. ai governi che si sono succeduti.

L’iniziativa legale, pertanto, ci è sembrata doverosa, in risposta all’affermazione del diritto da parte della Corte Costituzionale.

Per affermare il riconoscimento di un diritto negato ad un lavoratore, è risaputo che occorre ricorrere al Tribunale del Lavoro territorialmente competente. La presentazione del ricorso al predetto tribunale è risaputo, anche, che debba, necessariamente, essere preceduta da un atto di diffida nei confronti del datore di lavoro preposto ad esprimere gli atti amministrativi necessari al riconoscimento del diritto, nonché necessario ad interrompere, anche, il decorso di eventuali termini prescrizionali del diritto. Ecco perché abbiamo indirizzato i colleghi ad inviare l’atto di diffida ai Dirigenti Scolastici, nella qualità di datori di lavoro, dovendo le scuole esprimere, successivamente all’esito dei ricorsi che ci auguriamo andranno a buon fine, l’eventuale atto amministrativo di ricostruzione di carriera del personale.

Abbiamo, inoltre, ritenuto di invitare il personale a indirizzare la predetta diffida anche all’Ufficio Scolastico Provinciale di competenza e anche al MIM, essendo questi organismi preposti, nel tempo, ad esprimere gli atti necessari alla ricostruzione di carriera del personale.

L’invio della diffida al MIM, nella nostra intenzione, oltre ad essere un atto dovuto, ha anche una valenza politica essendo il MIM l’Ente preposto a produrre l’atto politico-amministrativo del riconoscimento dell’anno 2013 ai fini della ricostruzione di carriera del personale.

Ci auguriamo che il “Ministero dell’Istruzione e del Merito”, nonché i partiti politici dell’arco costituzionale, finalmente riconoscano alla scuola e a tutto il suo personale “il merito” di tenere ancora coeso il Paese attorno ai valori della nostra Carta Costituzionale.

Alla domanda ricorrente: cosa devono fare le scuole? Rispondiamo: al momento prendere solo atto delle diffide, protocollandole. Qualora i ricorsi, ci auguriamo, dovessero andare in porto favorevolmente presso il Tribunale del Lavoro, le scuole dovranno dare esecuzione alla sentenza, riproponendo la nuova ricostruzione di carriera.

Riteniamo che le precisazioni testé espresse diano un quadro di riferimento giuridico utile a risolvere gli equivoci e i dubbi riguardo all’iniziativa da noi avviata e dare serenità alle scuole.

Firmato

Il Segretario Provinciale

Prof. Giovanni Di Pisa