Emergenza coronavirus, non si può navigare a vista. Serve uno specifico intervento per la scuola.

Le misure adottate l’11 marzo u.s dal Governo, necessarie a contrastare la diffusione del contagio da coronavirus, hanno l’ obiettivo di contenere le uscite da casa e gli spostamenti delle persone, limitando allo stretto indispensabile l’accesso ai servizi la cui erogazione è assicurata solo per quanto riguarda i beni di prima necessità. Sono misure drastiche ma necessarie, indotte dalla recrudescenza del virus che ha trasformato l’infezione epidemiologica in pandemia .

In questo contesto si inseriscono le misure adottate per la Scuola: la sospensione delle attività didattiche su tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile p.v; la sospensione di tutte le riunioni degli organi collegiali; l’autorizzazione allo svolgimento delle attività di insegnamento , laddove ve ne siano le condizioni, con modalità di didattica a distanza alle quali i docenti possono provvedere con la strumentazione di cui dispongono a domicilio, senza la necessità di essere presenti a scuola; l’attivazione delle procedure del lavoro a distanza e l’autorizzazione a svolgerlo; la presenza del personale ATA ricondotta ad assicurare i soli servizi minimi essenziali, in analogia a quelli individuati dalla legge 146/90, previa informazione alla RSU; l’attivazione del tournover per il personale ATA, senza l’ obbligo al recupero.

Le misure adottate per la Scuola non sono tuttavia sufficienti a risolvere le criticità che si presenteranno a breve, per assicurare la fine dell’anno scolastico in corso e l’avvio di quello nuovo.

Alla Scuola serve uno specifico intervento legislativo che sappia dare risposte alle numerose domande attese, dopo l’emanazione dei DPCM e le note del M.I. che li hanno accompagnati. E’ questa la richiesta fatta al Governo dalle organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL SCUOLA,UIL RUA, SNALS Confsal e FGL GILDA UNAMS. nell’allegato documento.