Disastro GPS: un contributo di riflessione.

La Segreteria Provinciale dello SNALS ha ritenuto doveroso avviare una riflessione intesa a ricercare le cause che hanno determinato il gran caos nella gestione delle procedure finalizzate all’attribuzione degli incarichi da GAE e GPS per gli anni scolastici 2022/2023 – 2023/2024.

Abbiamo avuto modo di riscontrare che migliaia di docenti che hanno prodotto domanda di inserimento nelle graduatorie GPS e GAE hanno presentato legittimamente diffide e/o reclami e/o accesso agli atti indirizzati agli Uffici Scolastici Regionali e agli Ambiti Territoriali riguardo alle seguenti circostanze:

  1. Errata attribuzione di punteggio nelle graduatorie GPS;
  2. Mancata conoscenza delle disponibilità delle sedi nel momento in cui occorreva dichiarare l’opzione di scelta delle sedi;
  3. Nomine assegnate non rispettando il diritto di graduatoria: personale collocato negli ultimi posti delle graduatorie GAE e GPS ha avuto assegnato un incarico mentre personale collocato nei primi posti delle predette graduatorie non ha ricevuto alcun incarico;
  4. Mancata nomina e/o nomina diversa da quella a cui avrebbero avuto diritto.
  1. Riguardo al primo punto abbiamo registrato che, malgrado i reclami, presentati nei tempi dovuti, l’Amministrazione in molti casi non ha provveduto a rettificare la posizione giuridica dei ricorrenti e di conseguenza i relativi punteggi in graduatoria. La circostanza, di per sé, inficia dall’inizio la procedura di elaborazione dei dati: i dati in ingresso forniti all’algoritmo non sono rispondenti alle posizioni di diritto degli istanti. La mancata valutazione delle domande di inserimento in GPS è poi da ricondurre alla circostanza che l’organico del personale amministrativo delle scuole polo (e non solo) è sottodimensionato rispetto al compito di valutare, in tempi brevissimi, migliaia di domande.

Paradossale poi che il Ministero abbia ritenuto di ovviare alla mancata valutazione delle domande predisponendo il sistema Sidi ad una “validazione massiva” delle istanze, consistente nell’affermazione di principio che la valutazione dei titoli dichiarati dagli aspiranti, ovvero la valutazione delle domande, sarebbe stata possibile ex post, all’atto della stipula dei contratti. E così, l’Amministrazione ha ritenuto di non dare risposta, in via di autotutela, ai reclami e alle richieste di accesso agli atti prodotti dagli istanti.

2)  Per quanto riguarda il punto due si segnala che questa Organizzazione Sindacale aveva chiesto più volte agli uffici territoriali dell’Amministrazione Scolastica la pubblicazione preventiva delle disponibilità delle sedi, in funzione delle quali gli aspiranti avrebbero potuto scegliere, con consapevolezza, le sedi da inserire in domanda. Le reiterate richieste sono rimaste inevase e solo con provvedimento n. 17337 del 1° settembre 2022, cioè quando ormai erano scaduti da tempo i termini per la presentazione delle domande per la scelta delle sedi, l’Amministrazione ha reso note le “disponibilità per supplenze da GAE e GPS- docenti e personale educativo a.s. 2022/2023”.

Così, i candidati, inconsapevoli all’atto della scelta delle disponibilità di sedi, della tipologia dei posti (cattedre intere, cattedre orario, etc.) hanno dovuto confidare esclusivamente nella benevolenza della dea bendata, cosa che non sarebbe mai accaduta se la procedura di conferimento delle supplenze fosse avvenuta in presenza degli istanti, convocati per diritto di graduatoria a scegliere sui posti al momento disponibili. L’attribuire le supplenze attraverso la convocazione in presenza degli istanti, avrebbe consentito all’Amministrazione di esercitare il controllo istantaneo delle variabili che via via si presentavano (rinunce, personale già di ruolo, precedenze, etc…), circostanze queste che avrebbero consentito di eliminare molti contenziosi, rendendo la procedura equa e trasparente (come peraltro si faceva da decenni, in presenza anche di migliaia di incarichi da attribuire). C’è da dire che in tempi non sospetti, tutte le organizzazioni sindacali, avendo fatto presente al Ministero queste criticità, avevano richiesto di bypassare la procedura delle convocazioni a distanza adottando quella in presenza. Il prezzo da pagare per il Ministro sarebbe stato quello di contraddire il proprio proclama, quello cioè di avere tutti i docenti in aula nella sede assegnata già dal 1° settembre, cosa che di fatto non è comunque accaduta né poteva accadere, ma con l’evidente e non trascurabile vantaggio di rispettare il diritto degli aspiranti di lavorare in funzione della propria posizione in graduatoria.

3) Per quanto riguarda il caso di cui al punto tre la circostanza è da ricondurre al fatto che le nomine potrebbero essere assegnate:

– ai “candidati cosiddetti riservisti, ossia beneficiari della legge 68/99 a cui spetta un posto intero ciascuno, (nella misura dell’8% della dotazione organica provinciale per ciascuna classe di concorso) avendo riguardo alla metà dei posti messi a disposizione per le supplenze. Il candidato entra di diritto nel contingente a prescindere da quale sia la posizione effettiva in graduatoria e riceve in coda a tutti gli altri che lo precedono una sede lasciata libera dal sistema, purché tale sede sia stata indicata nelle sue preferenze”;

ai candidati beneficiari di una precedenza di cui alla legge 104/92, sempre che la posizione del candidato rientri nel contingente assunzionale.

In tali ipotesi, al candidato è assegnata la sede scelta con precedenza rispetto a tutti gli altri.  Poiché non sono stati forniti i dati sul numero dei riservisti e di quanti beneficiano della precedenza per legge 104, malgrado richiesti, tutto il procedimento di assegnazione dei posti è risultato così poco trasparente per gli interessati, non potendo gli stessi avere contezza della propria situazione, rispetto al numero dei posti dati, nonché di quelli riservati per effetto delle citate norme di legge. Al riguardo l’Amministrazione ha affermato di non poter rendere noto il numero dei riservisti in quanto, a suo dire, la circostanza violerebbe la privacy potendosi, dal dato numerico, risalire ai nominativi. Tale affermazione non convince.  Il solo dato numerico dei riservisti, riteniamo non possa condurre ad individuare i nominativi dei soggetti beneficiari non essendovi neanche il rischio di pubblicazione di dati sensibili. Solo il 20 settembre u.s., l’U.S.P. ha comunicato alle OO.SS. il contingente dei posti, per tipologia, da attribuire ancora ai riservisti nella convocazione da GAE e GPS per l’a.s. 2022/2023.

4) Per quanto attiene al punto quattro la situazione appare di dubbia legittimità. L’algoritmo predisposto per l’assegnazione degli incarichi annuali non sembra rispettare la sequenza delle “regole” previste dall’OM 60.

Esso sembra essere stato predisposto per assolvere a un preciso mandato, quello di assegnare i posti a prescindere dal diritto di graduatoria degli istanti, in modo da occupare tutti i posti disponibili ed iniziare l’anno scolastico avendo assicurato la presenza degli insegnanti. Ed infatti, allorquando l’algoritmo non trova coincidenza precisa tra la disponibilità della sede richiesta, la tipologia di posto e la posizione in graduatoria, assegna la sede a quel candidato successivo in graduatoria che, grazie alla dea bendata, ha effettuato la scelta della sede corrispondente alla disponibilità riscontrata in quel momento. E così si è verificato anche il caso di incarichi assegnati sul sostegno a docenti privi di titolo di specializzazione piuttosto che a quanti erano presenti a pieno titolo in prima fascia.  Cosa grave è che il sistema considera rinunciatario il soggetto a cui non è stata assegnata la sede, escludendolo anche dall’assegnazione dell’incarico nei turni successivi. Se poi si tiene conto che in ogni turno di nomine non sono state fornite in ingresso al sistema le sedi che si sono rese disponibili nel turno precedente, per effetto di rinunce, disponibilità sopraggiunte etc., appare evidente che tutta la procedura delle nomine è da considerare illegittima.

Dinanzi a questo scenario non si può non denunciare la superficialità espressa dal Ministero che non ha saputo prevedere e superare le difficoltà legate alla gestione delle procedure finalizzate ad assegnare migliaia di incarichi annuali. E così le scuole all’inizio dell’anno scolastico si ritrovano a non avere le cattedre coperte da personale docente.  È paradossale ma è così.

Se poi consideriamo che alle scuole non è stato riconfermato l’organico covid dei collaboratori scolastici, necessario ancora per sopperire alle criticità dovute al contagio da Covid, attualmente persistente, e non è stato colmato il vuoto di organico degli amministrativi e dei collaboratori scolastici, senza timore di essere smentiti possiamo dire che la scuola è alla deriva, cioè naviga “a vista”.

Per tutte queste ed altre ragioni lo SNALS Confsal ha presentato al MI istanza di accesso agli atti per conoscere le fasi di programmazione dell’algoritmo che, come detto, negli esiti di assegnazione degli incarichi annuali, non sembra rispettare la procedura prevista dall’OM 60.

Le Segreterie Provinciali delle OO.SS. della provincia di Palermo, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL Scuola Rua, SNALS Confsal e Gilda Unams hanno poi predisposto una petizione mirata a chiedere il rispristino delle modalità di convocazione in presenza, a cui, ad oggi, hanno aderito 7500 persone.

La petizione ha seguito un incontro avuto con il Dirigente Dell’U.S.T. di Palermo il quale non ha accolto le richieste delle OO.SS., in primis di riproporre le convocazioni in presenza per l’assegnazione degli incarichi.

Mentre scriviamo apprendiamo che domani, mercoledì 5 ottobre, il Ministero dell’Istruzione ha convocato con urgenza le organizzazioni sindacali per discutere dell’andamento delle nomine.

Sarà nostra cura informarvi sugli esiti dell’incontro.

Palermo, 4 ottobre 2022                                                                                             Prof. Giovanni Di Pisa

                                                                                                                                              Segretario Provinciale SNALS